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Fermiamo il tempo.

Il tempo: croce e delizia di un’automobile. Se da un lato il suo trascorrere può farne aumentare il valore storico ed economico, dall’altro può accorciarne la vita o diminuirne il fascino. Tutto dipende dalla cura e dalle attenzioni che riserviamo al nostro gioiello a quattro ruote.
Il ripristino della carrozzeria (o degli interni) di un’auto d’epoca è un’operazione complessa in cui artigianalità, manualità e tecnologia lavorano in sinergia per ottenere restauri di estrema qualità e precisione. In certi casi la maestria del carrozziere risulta più importante del supporto tecnologico allorché alcune parti siano riproducibili solo grazie alle capacità manuali.

Restaurare un’auto d’epoca non richiede solo passione, cura e competenze, richiede anche molta pazienza (soprattutto da parte del cliente). I tempi di lavorazione non sono stimabili a priori e possono essere relativamente lunghi a seconda della difficoltà dell’intervento e considerando i tempi d’attesa per i ricambi che, non essendo più in produzione, sono difficilmente reperibili. Stesso discorso per i costi. 
In LuBa Car ci occupiamo del restauro totale o parziale (conservativo) di autoveicoli e motoveicoli d’epoca, comprese le cosiddette
Youngtimer ossia le vetture prodotte a partire dagli anni 80 fino ai primi anni 2000. Nelle foto seguenti potete osservare il restauro di una Fiat 1500 Coupé carrozzata Moretti degli anni 60.

Come stabilire se un'auto ha i requisiti per essere definita d'epoca.

Occorre innanzitutto fare una distinzione importante. Per poter definire un’auto d’epoca è necessario avere un riferimento temporale ovvero che l’auto deve essere entrata in produzione almeno 30 anni prima della sua iscrizione al Registro ASI. Diversamente, una vettura è definita storica dopo 20 anni di età. Senza scendere nei dettagli possiamo riassumere alcuni requisiti che definiscono un’auto d’epoca:

  • è stata costruita almeno 30 anni prima;
  • rientra nell’elenco di vetture che possono usufruire di diverse agevolazioni;
  • deve mantenere il più possibile le originarie caratteristiche tecniche ed estetiche specifiche della casa costruttrice; 
  • è iscritta a uno dei registri ASI previsti dall’art. 60 del Codice della Strada che la classifica come veicolo di interesse storico e collezionistico;
  • non può circolare liberamente. Può farlo solo in determinate circostanze, come manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari di svolgimento di tali eventi e previa autorizzazione speciale; 
  • deve essere tenuta in un buono stato di conservazione, dal punto di vista meccanico ed estetico.

A differenza delle auto d’epoca le auto storiche possono circolare liberamente su strada a patto che posseggano i requisiti previsti, determinati dall’art. 215 comma 5 del regolamento d’attuazione del Codice della Strada. Nello specifico la circolazione su strada delle auto e moto storiche è subordinata alla verifica dell’efficienza di una serie di dispositivi come: sistemi di frenata, segnalazione acustica, silenziatori e tubi di scarico, fari, pneumatici, sospensioni, specchietti retrovisori e visibilità in generale.

Scopri le vetture diventate storiche (aggiornato al 2022 – fonte L’Automobile)